Domenica 19 agosto 2018, Laura Morante presenta il suo primo libro, Brividi immorali, a Castel del Piano: si sarebbe dovuto svolgere all’aperto, in piazza Colonna, ma un nubifragio enorme sia in termini di intensità che di durata ha consigliato piuttosto di rifugiarsi nelle calde, accoglienti e soprattutto asciutte stanze di Palazzo Nerucci.
Così, dopo i saluti istituzionali dell’assessore Romelia Pitardi, che ha ringraziato Laura Morante della sua presenza a Castel del Piano, la presentazione può ufficialmente iniziare.
E dopo Romelia, è la volta del libraio che saluta e illustra brevemente l’opera, una raccolta curatissima di quindici racconti, otto lunghi e sette brevi col nome di “interludi”.
Entriamo nel vivo presentando anche l’editore, la nuovissima Nave di Teseo fondata da Elisabetta Sgarbi, già direttore di Bompiani e Umberto Eco, per poi iniziare a parlare di come in effetti questa raccolta sia stata fortemente voluta da Elisabetta Sgarbi stessa.
Prende la parola Fiora Imberciadori dell’Associazione Imberciadori che condurrà l’incontro e usiamo questa prima domanda per parlare della struttura dei racconti, questa divisione tra racconti e interludi appunto, e il perché delle strisce musicali che accompagnano gli interludi all’inizio e alla fine.
L’autrice spiega al pubblico i dubbi e le giravolte prima di arrivare al titolo definitivo del libro, che poi è il titolo di un interludio.
Ma assaggiamo insieme questo libro ed ecco a voi Laura Morante che legge il Breve interludio del domatore.
C’è un trait d’union, un filo rosso che collega tutti i racconti? Questa domanda ricorre più volte e la risposta sta nella questione morale che tutti gli scritti sollevano.
Esiste lo scrittore che scrive e il lettore che legge, al quale è affidato il compito di ricostruire e districarsi nei passaggi a volte non immediati dettati dalle parole dell’autrice.
Un’ulteriore spiegazione sulla genesi del libro e sulle doti narrative e letterarie dell’autrice.
Il pubblico protagonista e le prime due domande: qual è il racconto preferito e quale sia il legame tra il lavoro come attrice teatrale, cinematografica e di regista.
Il momento della seconda lettura: è la volta di Brividi immorali, l’interludio che dà il nome a tutto il libro.
Ci stiamo dirigendo verso la conclusione, ma c’è tempo per una seconda domanda: quale elemento comune è venuto fuori tra tutti i racconti e quale elemento proviene delle radici dell’autrice?
Siamo infine giunti alla conclusione di questa grande presentazione; un ringraziamento ai molti che hanno sfidato le intemperie e sono giunti a Palazzo Nerucci, un saluto a tutti coloro i quali non sono invece potuti venire, che potranno godere dell’evento grazie a questo piccolo articolo e un grazie enorme invece a Laura Morante, nostra graditissima ospite.