Domenica 18 marzo la Libreria Sognalibro ha avuto l’onore di presentare il libro Quel che non sai di me di Silvia Meconcelli, una storia familiare importante che parla al cuore di tutti noi attraverso codici diversi. C’è il codice parentale di una figlia che si rivolge alla madre, impossibilitata a parlare su un letto di ospedale, e le confessa tutto ciò che in una vita è stato taciuto, con grande amore e rispetto, ma a volte con fredda determinazione. C’è la vita di Nina, la figlia e c’è la vita di sua madre, c’è quella di tutta una famiglia e di un padre ignorante e violento, c’è la storia di suor Teresa e il dolore di una città straziata dalla guerra civile e c’è il grande affresco di una vita che è più forte di tutto e troverà tutti i modi per venire a vedere la luce.
Naturalmente si parte dai saluti di rito e ci addentriamo subito nel libro, dall’urgenza della nascita alla costruzione via via che la stesura procedeva.
Subito vengono affrontate forse le pagine più dolorose del racconto di Nina, le violenze domestiche di una padre-padrone che quando beveva si sentiva autorizzato ad alzare le mani sulla moglie, puntualmente pentendosi e giurando che non sarebbe successo più. Ogni dannata volta.
Nina lascia la casa e la famiglia in cerca di istruzione, non sa che all’istituto religioso dove è diretta troverà ben di più: una nuova famiglia e una seconda madre che saprà accoglierla e guidarla.
Iniziano gli interventi e il dialogo con il pubblico presente: in questa prima domanda un impossibile confronto tra due società e momenti storici.
La storia di suor Teresa e di quello che è avvenuto prima che prendesse i voti sullo sfondo di una Grosseto dilaniata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, delle lotte partigiane e delle recrudescenze nazifasciste.
Già, Silvia è grossetana e qual modo migliore del vernacolo maremmano per calare il lettore nella narrazione?
Il ruolo della memoria e l’importanza di rendere vive e sempre attuali ricercare vicende storiche dolorose. Perché non capitino mai più, si dice? Esatto, perché non capitino mai più, ma l’uomo è famoso per la sua memoria corta.
Una domanda fa scoprire al pubblico come nasce la curiosa copertina e come funziona una casa editrice.
L’incontro volge alla fine, un in bocca al lupo a Silvia Meconcelli per questo libro e il prossimo, già finito, che riguarderà manicomi e legge Basaglia, e che naturalmente speriamo di poter presentare in libreria come questo.
Grazie a tutti di aver partecipato “a distanza” alla presentazione e l’augurio è naturalmente che vi sia piaciuta, vi abbia interessati e che la prossima volta siate presenti. Ah già, ma tanto poi la pubblico come questa…
In conclusione pubblichiamo una breve raccolta di alcune foto della serata.
Alla prossima e buone letture.