La “Vita a 45 giri” di Aldo Patriarca

Una vita a 45 giriCorreva l’anno 2013, era il 17 dicembre per l’esattezza, e la Libreria Sognalibro si affacciava alla multimedialità presentando, e registrando, badate bene!, questa ottima presentazione con il sempre ottimo Aldo Patriarca, discografico della prima ora, coadiuvato dall’altrettanto ottima Fiora Imberciadori. Cosa sono tutti questi salamelecchi?, vi chiederete, e avreste anche ragione, ma tutto parte dal fatto che con l’autore il libraio ha una conoscenza di lunga data, visto che si può ben dire che le nostre famiglie si conoscono da quando io avevo appena iniziato a camminare, più di 35 anni fa, mentre Fiora è amica della libreria sin dalla sua inaugurazione.

Ma veniamo al libro piuttosto, e lasciamo da parte tutta la carica emotiva di questa preziosa presentazione e spieghiamo perché questo testo sia importante: che l’autore sia più di un amico l’abbiamo già detto, ma non abbiamo invece calcato abbastanza che qui si parla di una vita, una vita spesa per la musica e condivisa con tutta una generazione di italiani che hanno vissuto il boom economico e delle grandi rivoluzioni sociali degli anni ’60, quello altrettanto turbolento degli ’70, quindi gli splendenti anni ’80 dei paninari e degli yuppie, per finire con gli ani ’90 e i primi anni 2000. Ecco: è iniziato nel 1963 ed è finito nel 2004, Aldo c’era e questa è la sua storia.

Era il 1963 e un ragazzo era Aldo quando, un po’ per il bisogno di un lavoro e un po’ per curiosità, entrò nel grande e magico mondo della musica leggera, un mondo che si stava rapidamente trasformando e era destinato ad accompagnare anche la trasformazione della società italiana, piena di giovani figli della guerra che avevano voglia di guardare avanti e di respirare un’aria diversa, magari ascoltando anche una musica nuova, che guardava a questo nuovo grande mito dell’America e si faceva spazio a colpi di rock’n roll con la musica di Elvis, ma che si muoveva anche in modo diverso e altrettanto diverso era il modo con cui ragionava. La RCA fu la sua prima esperienza e dal lì di case discografiche ne ha conosciute diverse, come la Phonogram, la CBS e la DDD, la Drogueria Di Drugolo, ma anche tanta televisione che culmina con la collaborazione con la RAI dal 1998 al 2004. 

Tutto questo Aldo Patriarca l’ha vissuto, l’ha accompagnato con le note di decine di artisti sia italiani che internazionali e ora ce lo racconta in questo libro gigantesco grazie a una memoria di ferro e tanto, tanto amore per la musica. Una memoria che l’ha aiutato a rimettere in fila uno per uno gli artisti che ha accompagnato, le case discografiche con cui ha lavorato, gli eventi con cui ha collaborato e le trasmissioni, televisive e non, dove ha portato i cantanti e le cantanti più importanti del momento, ma anche e soprattutto i fatti di vita di cui è stato testimone, dalle bizze di Venditti a Parigi con le famiglie agli incontri formali a un tavolo sul bagnasciuga del mare, da Sanremo di cui è stato direttore artistico per le edizioni dal 1982 al 1994 ai drammi per la morte di Luigi Tenco e di Mia Martini, tutti vissuti in prima persona, o anche la frequentazione con Pippo Baudo, con Rita Pavone e con Lucio Dalla, tanto per citarne alcuni, senza contare la grande delusione con Eros Ramazzotti. Questa è la sua vita e la potete trovare, oltre che nelle pagine del libro, anche nelle parole di Aldo stesso, riportate nelle otto parti della presentazione, proprio qui sotto.

Tornando invece all’incipit di questo articolo, vale la pena ricordare che di questa presentazione all’epoca venne fatta una registrazione, che poi è stata mantenuta in fresco fino a oggi, momento in cui finalmente è stato aperto il canale YouTube e quindi è stato possibile caricarla on line e renderla visibile e accessibile a tutti, nonché di mantenerla su internet per sempre: vedrete che ne sono stati fatti diverse sezioni e potrete riviverla tutta momento per momento fino alla fine, quindi vi consigliamo di organizzarvi e trascorrere insieme a noi questi momenti che risalgono ormai a tre anni  e mezzo fa.

La prima parte della presentazione: facciamo la conoscenza dell’autore.

E adesso invece iniziamo a leggere: Denis Russo.

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Continuiamo a leggere con Amanda Lear e l’intervento di Fiora Imberciadori.

Quarta parte: il momento delle domande e l’inizio del confronto col pubblico.

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Quinta parte: le considerazioni finali.

Sesta parte: altre domande dal pubblico, la genesi del libro.

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Ultime considerazioni: rivelazioni sull’abbandono delle scene di Mina.

Saluti finali.

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Un grazie ad Aldo e a tutti una buona musica.

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