Farsi del male col sorriso

Ci sono tanti tipi di sorriso, da quello di felicità a quello di sorpresa, da quello di scherno a quello maligno, ma a noi oggi interesserà approfondire brevemente quello sarcastico-satirico, quello del “Rido perché sennò inizio a piangere e non so quando finisco.”, quel sorriso, a volte sornione, a volte di sufficenza, che ci serve ad abbozzarla e ad arrivare in fondo alla giornata.

Proseguiamo idealmente il percorso iniziato su questo articolo qui, e qui – prometto – la smettiamo, con il bellissimo libro “Sull’orlo del precipizio”, di Antonio Manzini, un libriccino per la verità, quello che potrebbe essere considerato un racconto lungo, ma sullorlo-del-precipizioinversamente proporzionale in ricchezza di tanta verità rispetto a quanto è lungo. Siamo in Italia, e questo è vero, e i tre editori principali vengono assorbiti da un grande editore sovranazionale che risponde al nome di Sigma, e anche questo è a suo modo vero, visto che Rizzoli è stata recentemente fagocitata da Mondadori; da questo punto parte la distopia. Protagonista è lo scrittore di successo Giorgio Volpe che, al momento di consegnare il manoscritto dell’ultimo suo romanzo, il suo capolavoro, il suo testamento letterario, si trova imbrigliato tra gli ingranaggi della Sigma, appunto, con i suoi editor, molto più simili a dei bravacci che a dei fini intellettuali, con i suoi contratti e con la sua logica di mercato. E naturalmente con la sua idea di letteratura, anzi di “scrittura in lingua nativa”, dove di parecchi argomenti non si deve più parlare, potrebbero turbare il quieto vivere del lettore, e anzi, di molti altri è meglio se non esistono nemmeno: quindi ritraduciamo “Guerra e pace” per farla diventare semplicemente “Pace”, quindi ci occupiamo anche de “I promessi sposi” e, buoni verso il lettore che non deve aver paura del Manzoni, presentiamo “Quel ramo del Lago di Como,…” con una segnalazione geografica di poche parole tratta da Google Maps, e così via, tra storie d’amore tanto strappalacrime quanto stereotipate e sesso, tanto sesso, che funziona sempre. Il nostro autore cercherà di rivolgersi ad altre case editrici, ma sfortunatamente, tra manovre e complotti, si accorgerà che tutti gli altri editori, i minori, i locali, gli indipendenti, per un motivo o per l’altro semplicemente non esistono più, e quel laccio attorno al collo si stringerà sempre di più, anche perché al nostro eroe gli rapiscono la moglie. Modi un po’ mafiosi, dite? Vessatori? Sottilmente minacciosi? L’arte contro il potere del denaro? Sì, è così, un libro che vi farà riflettere sull’importanza della stampa e della parola scritta e, ancora di più, su chi la controlla.

E tanto per continuare a volersi bene, noi andiamo a parlare di “È normale… Lo fanno tutti”, di Michele Corradino, un libro maledetto, proprio perché, interrogandosi sulla corruzione – materiale e morale È normale... lo fanno tutti– della nostra società, invita tutti a guardarsi dentro e quel ditone, sempre pronto a essere puntato con ostentata indignazione verso gli altri, quel ditone invita tutti a rivolgerselo contro, almeno una volta nella vita, per riconoscere e conoscere l’innominabile, che se le cose vanno come vanno è anche e soprattutto per la connivenza e la complicità di tutti. Diciamoci la verità, qui non si tratta di rubare a bella posta la pensione a un’anziana signora, ma chi non ha mai attraversato col rosso, visto che tanto non c’era nessuno, chi non ha mai approfittato di qualche fulmine nelle vicinanze per rifare computer e stereo denunciando l’avaria per riscuotere l’assicurazione, tanto la pago sempre e non ho mai niente, allora tanto vale che la usi, e così via. Nemmeno io sono esente, penso nessuno lo sia. Ecco allora l’urgenza di questo libro, dallo stile semplice semplice, adatto a tutti, per vedere il Leviatano e imparare a viverci insieme, diventarci amici quasi: tante storie e tanti esempi con un solo scopo, guardare avanti e credere nel futuro, provocando anzi nei giovani la rabbia contro chi si è arreso e indicando in questa l’unica via di uscita possibile.

Buona rinascita, Italia.

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